“L’oud è sempre stato nella mia testa anche prima di incontrarlo. Ho sempre amato il flamenco e la musica arabo andalusa. Ho conosciuto il liutaio e musicista palestinese Butrus Bishara nel 2004 ed è iniziata così una proficua collaborazione. Luca Congedo è di Lecce. La sua terra, il Salento, è altrettanto ricca di tradizioni musicali forti.
Nel 2009 Radio Antenna 5 ci ha invitato a registrare un concerto in diretta. Ho voluto chiamare questo progetto “dialogo” inteso come scambio di suoni e culture. Il repertorio è formato da brani in gran parte di origine medioevale, un’epoca storica in cui la musica dei trovatori provenzali non era molto diversa da quella dei poeti andalusi o siciliani.
Completa il cd un gruppo di brani scritti da me apposta per questo organico, liberamente ispirati alle poesie di Mariella Mehr.
Musicalmente il cd è caratterizzato dal dialogo tra strumenti appartenenti a culture apparentemente molto lontane: l’oud, lo strumento arabo per eccellenza, il bandoneòn, l’incarnazione sonora del tango argentino e il flauto traversiere, strumento con cui si suona in genere musica rinascimentale. Attorno ad una melodia tradizionale esposta dal flauto i tre strumenti si rincorrono liberamente scandagliando ogni possibile incastro.”
Fabio Turchetti bandoneòn (piano on track 9 & 11)
Butrus Bishara oud (voice on track 3 & 8)
Luca Congedo flutes – (samples on track 10)
DIALOGO (dialogue)
recorded live at Radio Antenna 5 (Crema – 12 june 2009)
thanks to Diego Freri and Radio Antenna 5
mastered at Studio Città della musica (CR) by Cristian Merli
1 Castrojeriz (F.Turchetti)
2 De la lensor com’vei (trad from Provençe)
3 Kharka (trad from Andalucia)
4 Maldito seja (trad from Galicia)
5 Rumba greca (trad from Greek)
6 Por non dedultas (trad from Galicia)
7 Stella splendens (trad from Catalunya)
QUADRI (pictures)
recorded at Studio Matatigre
(Cremona 6 february 2010)
8 il tempo scorre (F. Turchetti)
9 raccòntati (F. Turchetti)
10 piazza (F. Turchetti)
11 una luce (F. Turchetti)
12 a quest’ora (F. Turchetti)
Recensioni
Alberto Bazzurro, all about jazz
Gianni B.Montano, jazzitalia
“Per analizzare e valutare questo disco occorre scansare i consueti parametri di giudizio, poiché non siamo di fronte ad un cd di impronta jazzistica. Possiamo ascoltare, infatti, in questo caso, musica della tradizione medioevale o un folklore antico, ricostruito o immaginato.
Il “Dialogo” del titolo si riferisce all’incontro di tre personalità con una storia e un curriculum piuttosto dissimile, unite, però, dalla comune passione per la musica popolare della più diversa origine di luogo e di tempo. La prima parte, che porta il titolo del lavoro, è formata da sette estratti di un concerto eseguito presso “Radio Antenna 5” a Crema. Il secondo tempo, denominato “Quadri” è costituito da cinque composizioni originali di Fabio Turchetti, il leader del trio. L’andamento complessivo è molto coeso, sia nella parte live che in quella in studio. In “Dialogo” si impone il flauto traversiere del salentino Luca Congedo, impegnato a disegnare con una certa vivacità melodie popolari dei paesi mediterranei con un suono aguzzo, ma controllato, mai oltre le righe. Solitamente con il suo strumento ripete semplici motivi cantilenanti, che hanno nell’iterazione una loro specificità. L’oud del palestinese Butrus Bishara conferisce, per contro, un sapore mediorientale all’incontro, contribuendo a decontestualizzare i vari brani, attribuendogli un carattere universale oltre la provenienza geografica. Il cremonese Turchetti trasferisce il bandoneon al di qua dell’oceano, lontano dalle atmosfere del tango argentino, curando soprattutto l’accompagnamento, la parte ritmica di questi temi popolari.
I “Quadri”, invece, sono in un certo senso più moderni nella concezione e nello sviluppo. L’ispirazione è scaturita nell’autore dalla lettura di alcune poesie di Mariella Mehr. Si tratta di cinque canzoni, facili e orecchiabili, trattate, però, come canti vicini alla tradizione etno-folk. Qui i ruoli sono meno codificati. Spesso il flauto assume un ruolo di supporto, mentre la parte di solista è occupata dall’oud o dal pianoforte suonato, efficacemente, dallo stesso Turchetti. I brani migliori si trovano proprio nel finale, nelle ultime tracce. In particolare la dolce e aggraziata “Una luce” e la danzante “a quest’ora” si segnalano per freschezza di idee e per qualche elemento di diversificazione, rispetto ai blocchi omogenei del resto del cd.
Anche questo, in fin dei conti, può essere annoverato come un tributo alla world music. Non ci sono improvvisazioni jazzistiche o brani che risultino influenzati dalla tradizione afroamericana, ma si può cogliere, in generale, un trasporto e una partecipazione emotiva ed intellettuale di tutti e tre i protagonisti veramente notevoli verso il repertorio selezionato. Con tanti prodotti,nel genere, prefabbricati o rimasticati, questo non può che essere considerato un merito.
Gianni B.Montano”
Massimo Severino, jazzconvention
“La musica etnica o folk è, insieme alle romanze d’opera e alla classica napoletana (in Italia), alla base della Popular Music. Quindi per me che sono un musicista Pop, recensire un disco come quello del trio formato da Fabio Turchetti, Butrus Bishara e Luca Congedo è stato davvero interessante e mi ha incuriosito molto. Per chi ascolta solitamente altro quando ci si imbatte in questo tipo di progetti la prima sensazione è quella della ripetitività di questa musica molto scarna e, per molti versi, ipnotica.
La dimensione riflessiva rende il cd Dialogo, a mio avviso, differente rispetto ad altre musiche di prvenienza folk o etnica, solitamente sono più liberatorie, basti pensare alla pizzica, alla tammurriata, al reggae, al samba, al son o alla rumba cubani che sono molto più “danzanti”, ma sempre caratterizzati da cadenze ipnotiche. I musicisti nel cd dialogano tra loro in modo meditativo in una sorta di atemporalità. I dodici brani provenienti dalla tradizione di varie parti del mondo, scorrono senza soluzione di continuità, in un unico discorso appunto, come un tutt’uno. Molto bello il nono brano del disco “raccontati” firmato da Turchetti. Il lavoro dei tre musicisti è quasi un invito alla riflessione e oggi mi pare ce ne sia abbastanza bisogno… meditate gente, meditate… (e, magari, con un buon bicchiere di birra l’ascolto è ancora più gradevole!)”
Christian Valeix, Trad Magazine
“Le CD est organisé en deux volets. Le premier volet, “Dialogo”, est un enregistrement live a Radio Antenna 5 le 12 juin 2009. Le second, ‘Quadri”, faii de compositions signées Fabio Turchetti, a été enregistré en studio le 6 février 2010. S’y rencontrent Fabio Turchetti au bandonéon et au piano (morceaux 9 et 11), le Palestinien Butrus Blshara au luth et le flùtiste Luca Congedo de Lecce. C’est d’ailleurs Fabio Turchetti qui a créé en 2004 le label CPC, dédié aux traditions musicales de Cremona et aux musiciens qui y vivent, d’où qu’ils viennent. Cet enregistrement rend les instruments très proches sur le plan acoustique. Certaines des musiques qu’ils produisent sonnent parfois plus comme des esquisses ou des moments d’un travail que comme des ceuvres totalement achevées.
Christian Valeix, Trad Magazine mai/juin 2011″
Michael Hingston, fRoots
“The Cremona-based accordeonist Fabio Turchetti has built a reputation in researching and performing medieval Italian music. On his latest collaboration, he has expanded his scope by collaborating with Palestinian oud player Butrus Bishara and Luca Congedo, a flautist from Lecce in southern Italy. The trio perform the suite Dialogo, a collection of traditional music from Provence, Andalucía, Galicia, Greece and Catalonia. As if to add to the international flavour, Turchetti has chosen to play the bandoneòn, the instrument that although of German origin is primarily associated with Argentinean tango.
The first seven tracks of the CD make up Dialogo and are taken from a live broadcast on the radio station Antenna 5. The remaining five tracks are a studio recording of Turchetti compositions inspired by the poetry of Mariella Mehr.
The recordings are all instrumental, apart from some vocals from Bishara on a couple of tracks. The three instrumentalists pass around the theme and devise variations with a feel that is somewhere between flamenco and an Indian raga. There are some fascinating interactions, but there is not much variation in mood and with just three instruments, the textures are limited.
Michael Hingston, fRoots febbraio 2012″
Salvatore Esposito, Blog Foolk
“Registrato in due diverse session, la prima live a Radio Antenna 5 nel giugno del 2009 e la seconda in studio nel febbraio del 2010, Dialogo è un interessante side-project che ha visto protagonisti due dei membri fondatori dei Khaossia ovvero Fabio Turchetti e Luca Congedo insieme al liutaio e musicista palestinese Butrus Bishara. Si tratta di un disco dal grande fascino, in quanto avvicina e mette a confronto tre artisti con storie, percorsi e personalità diverse, che si ritrovano unite dalla comune passione per la musica tradizionale. La prima parte Dialogo, brilla per la grande spontaneità e per la scioltezza con la quale i musicisti approcciano il repertorio dei brani scelti, dando vita ad un eccellente interplay tra l’oud di Bishara, il bandoneòn di Turchetti e il flauto suonato da Congedo. La splendida Castrojeriz di Turchetti ci schiude così le porte per accompagnarci in un viaggio ricco di suggestioni che ci conduce dapprima in Provenza con De La Lensor Com’vel, poi in Andalusia con Kharka fino a toccare la Grecia con una elegantissima rumba ed in fine la Catalogna con Stella Splendens. A guidare la linea melodica e a disegnare splendidi arabeschi sonori è il flauto di Congedo, mentre Turchetti al bandoneòn lo segue imprimendo ai brani un’atmosfera quasi esotica, il tutto mentre Bishara all’oud si fa carica di evocare con i suoi interventi atmosfere orientali, in un fluire di splendide immagini sonore. Più meditativa è invece la seconda parte, registrata in studio ed intitolata Quadri, composta da cinque brani originali di Turchetti ispirati dalla lettura di alcune poesie di Mariella Mehr. La struttura dei brani è solo all’apparenza semplice ma nasconde una grande ricchezza dal punto di vista delle strutture melodiche, dove nel dialogo tra l’oud e il flauto si inserisce anche il pianoforte suonato dallo stesso musicista cremonese. Tra i brani più intensi vale la pena segnalare la dolcissima Una Luce e la conclusiva A Quest’Ora che a ritmo di danza suggella un disco in cui il concetto di world music viene quasi sovvertito a favore di una musicalità che nasce dal popolo per diventare un linguaggio universale.
Salvatore Esposito”